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Riapro questo blog abbandonato da più di un anno, non ho il coraggio di rileggere quello che scritto, mi cringia, già lo so. Ma di una cosa sono sicura: deve esserci più caos in quello che scrivo, che esprimo, non può essere tutto così didascalico, deve esserci più movimento, più disordine, alla fine è così che sta la mia testa per il 90% del tempo. Immagina, la mia testa suona così: Il caos mi ricorda Joyce. Da ragazzina leggevo Joyce, me lo aveva consigliato un tipo con cui mi sentivo su Facebook, facevamo sexting scrivendo un po' come lui. Erano i tempi in cui il trend era ascoltarsi la 'Luce Della Centrale Elettrica ', di quei tempi ricordo infatti, solo la nebbia, il buio la mattina sull'autobus andare a scuola e il buio del ritorno, un interno inverno a canticchiare a memoria tutte queste strazianti strofe, ero depressa, forse. Oppure la musica, la colonna sonora di quei giorni ha distorto le mie memorie. Ora se ora ascolto anche solo 1 minuto la voce di Vasco Bro...

⤴ P3RFORM4NC3 ⤴

La società della performance. Ah sono almeno 3 anni che devo leggere quel libro, ma poi mi dimentico di comprarlo. 

Ogni giorno è una performance, penso spesso. Qualcuno oggi mi ha defollowato e ci sono rimasta male. In alcuni periodi – anche recenti – della mia vita quel numero determinava l'umore delle mie giornate. Che stronzata, cristo dio. 

Ho dolori medio-forti al braccio perché ieri ho fatto la terza dose di vaccino. Sono affaticata, non riesco a concludere nulla, eppure sto scrivendo questo post. 

Ieri sera ho preso la bici e sono andata dal mio fidanzato, lui pare che non abbia mai avuto a che fare con la parola performance. Questo suo carattere mi rilassa, quando sono da lui posso passare ore a giocare ai videogiochi senza sentirmi in colpa. 

il mio fidanzato che potrebbe dormire per sempre
(my bf who could sleep forever)

Ci sono stati mesi, spesso anni in cui non mi fermavo mai un momento, riempivo ogni mia giornata con una fila di task senza fine. La produttività mi va bene, ma sentirmi in ansia per i risultati non mi è mai piaciuto. Ho sempre avuto la sensazione di essere sempre una performance di serie B. 

Ho deciso di aprire un blog perché la performance non era sotto gli occhi di tutti. Puoi scrivere e pubblicare quello che vuoi e quando vuoi, senza che nessuno sappia quanti numeri stai facendo. Ed è incredibile quanto questa caratteristica mi rilassi. 

Ho sofferto di ansia moltissimo a scuola, e all'università in particolare.Volevo spaccare la testa a quei miei compagni che rifiutavano voti medi, perché "rovinava la loro media per accedere a ILCAZZOCHEMENEFREGA". Poi per fortuna ho iniziato a lavorare, quindi non frequentavo più le lezioni e davo solo gli esami. Un sollievo. Un sollievo scoprire che il lavoro non si basava su voti. 

la mano bellissima del mio fidanzato
(the beautiful hand of my bf)

Eppure negli anni la performance continua a manifestarsi, sotto altre forme ancora più subdole. Sono le persone intorno a te che collezionano successi mentre te arranchi, la vita degli altri sempre migliore della tua. 

Chissà per chi sarò migliore bisognerebbe pensare ogni tanto. Cambiare la prospettiva è una buona soluzione sempre, ma me ne dimentico spesso. 

Ho fatto i biscotti, e mentre scrivevo questo post gli ho bruciati (vedi foto). 


English version:

The performance society. Ah... I've been having to read that book for at least three years, but then I forget to buy it. 

Every day is a performance, I often think. Someone defollowed me today and I was disappointed. In some periods - even recent ones - of my life that number determined the mood of my days. That's real bullshit. 

I have medium to severe pain in my arm because yesterday I had my third dose of vaccine. I'm tired, I can't get anything done, but I'm still writing this post. 

Last night I took my bike and went to my boyfriend's apt, he seems to have never had anything to do with the word performance. This relaxes me, when I'm at his place I can spend hours playing video games without feeling guilty. 

There were months, sometimes years when I would never stop for a moment, I would fill my every day with an endless row of tasks. Productivity is fine with me, but feeling anxious about the results never appealed to me. I always felt like I was always a second-rate performer. 

I decided to start a blog because performance was not in the public eye. You can write and publish what you want and when you want, without anyone knowing how many numbers you are doing. And it's amazing how much this feature relaxes me. 

I suffered from anxiety a lot at school, and at university in particular.I wanted to smash the heads of those classmates of mine who refused average grades, because "it ruined their average to get into I DON'T GIVE A SHIT". Then luckily I started working, so I didn't attend classes anymore and just gave exams. A relief. A relief to discover that work was not based on grades. 

Yet over the years performance continues to manifest itself, in other even more insidious forms. It's the people around you who collect successes while you trudge on, the lives of others always better than yours. 

Who knows who I will be better for, you should think about that every now and then. Changing perspective is always a good solution, but I often forget about it. 

I made biscuits, and while writing this post I burned them (see photo). 



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